Page 4 - Gislon
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permetteva una intercambiabilità nell’alloggiamento dei moduli che svolgevano funzioni diverse in
uno stesso contenitore (come fatto intravvedere dal nome dello standard), Questo standard aveva
trovato largo impiego al CERN,

Senza trascurare i suoi impegni universitari, Rispoli seguiva costantemente lo sviluppo delle attività,
utilizzando metodologie che si possono considerare antesignane di quelle che, sotto il nome di PERT
avrebbero imperversato con grande rumore su scala mondiale negli anni successivi. Il carattere del
professore si mostrava rigido in caso di necessità, ma era fondamentalmente bonario e scherzoso
lasciando trasparire le origini partenopee. I numerosi critici facevano accostamenti con Pulcinella.
Trovandosi a passare mentre due dei giovani ricercatori stavano discutendo sulla forma da dare alla
parte terminale dei rivelatori cilindrici che si dovevano inserire nei fori della griglia del reattore, fra le
due opzioni conica o sferica, egli suggerì di ispirarsi alla natura. Ne venne fuori una forma ogivale.

Gli aspetti più aspri del suo carattere furono invece determinanti, in senso negativo, in quanto lo
posero spesso in contrasto con colleghi e superiori. Queste situazioni si ripercossero ovviamente
sull’intero Laboratorio che fu assoggettato ripetutamente a tagli di programmi e di personale, come
nessun altra unità dell’Ente. Egli invece era tendenzialmente buono: ad esempio nelle interrogazioni
cercava di vedere la correttezza nell’esposizione degli argomenti conosciuti piuttosto che evidenziare i
punti non studiati.

A parte i prodotti da catalogo, molta parte dell’attività del Laboratorio aveva portato ad applicazioni
singole di una certa rilevanza. Si può ricordare che la automatizzazione di un costosissimo
spettrometro per neutroni, allestita in Casaccia, fu installata al CEA (Centre pour l’Energie Atomique)
a Parigi.
Con misuratori appositamente progettati e costruiti è stata effettuata una mappatura completa “in
core” del flusso neutronico del reattore Triga del Centro.
Nell’ambito degli studi per il controllo dei reattori nucleari si sono svolte molte sperimentazioni in cui
si è fatto uso, in tempi diciamo pionieristici dei cosiddetti “sistemi adattivi, muovendo così i primi
passi verso lo studio delle reti neurali e dell’intelligenza artificiale. In connessione a questi studi si era
costruito una completa simulazione, tramite circuito idraulico, del sistema sanguigno.
Nel campo tecnologico, nel corso delle attività per lo studio dei semiconduttori era stata allestito, per
la prima volta in Italia, un impiantatore di ioni.
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